SABATO 14 GENNAIO 2017, ALLE ORE 20, al Q77 di corso Brescia 77, per la rassegna “CAMBIAMENTI 2.0″, va in scena la nuova produzione di ARTISTI ASSOCIATI PAOLO TRENTA :”METTI UNA SERA A CENA” di GIUSEPPE PATRONI GRIFFI.
A seguire, per chi lo desidera, un momento d’incontro con tutti i partecipanti a cena presso il Ristorante TEATRORIA,in corso Brescia 77, con menù alla carta. Conservate il biglietto,il vino vi sarà offerto.
II contenuto della commedia, al suo debutto, alla vigilia del ’68, fece scandalo per la scabrosa tematica che affrontava: ovvero quella di un triangolo amoroso (moglie, marito, amante), che si allarga a un quadrilatero, fino a raggiungere il pentagono.
Il gioco erotico si sviluppa all’interno di un gruppo di amici, appartenenti alla media borghesia, dove Nina, sposata con Michele, ha per amante Max il quale, per tenerla avvinta a sé, si serve di un ragazzo di vita, Ric, di cui la donna si incapriccia sessualmente. Nel quartetto si inserisce anche Giovanna, amica zitella della protagonista, da sempre silenziosamente e devotamente innamorata di Michele.
Un gioco erotico che non rinnega qualche ascendenza pirandelliana.
Spiegava Patroni Griffi: “L’originalità di questa commedia, a mio avviso, è intatta. Adesso, più di allora, il matrimonio si regge sull’infelicità di uno dei coniugi e, nel migliore dei casi, sull’infelicità di entrambi. L’amore, sempre secondo me, non contiene la fedeltà, ma semmai la costanza”.
E la perenne attualità dell’opera è data anche dal fatto che i personaggi sono delle astrazioni, dei prototipi, applicabili a qualunque contesto temporale e sociale.
Il gruppo d’amici di Patroni Griffi sostituisce la famiglia tradizionale e i suoiaffetti, formando un groviglio morboso di desideri, passione e cinismo. Dalla storia emerge la grande paura della solitudine ma anche quella del mondo, che gli uomini esorcizzano chiudendosi appunto in piccoli gruppi, all’interno dei quali ci si comporta come dentro un sistema, tendente a mantenere una sorta di equilibrio, riassettandolo tutte le volte che viene turbato.
Note di regia
Fedele all’impostazione dell’Autore, che decostruisce la linearità temporale del racconto, rendendolo comunque appassionante, la regia odierna mette in primo piano, quasi cinematograficamente, la tavola, vera isola o zattera di salvezza, di questa borghesia pseudo illuminata e pseudo intellettuale che si intontisce con il vino e le parole e che ha seppellito sotto un cumulo di ragionamenti la forza dei sentimenti. Sentimenti che, quando vengono a galla, hanno una forza esplosiva.
Adattamento e Regia: Roberto Briatta