Luce in mostra al Collegio San Giuseppe di Torino dal 19 settembre

Giovedì 19 settembre 2019 alle ore 17.30, nelle sale del Collegio San Giuseppe, in via S. Francesco da Paola 23, in Torino,  si inaugurerà la mostra d’arte

‘In una limpida e attonita sfera’

Il tema della luce nelle opere di ventuno artisti

Quello della Luce è sicuramente un tema molto impegnativo che diventa ancor più oneroso se, accanto ad ogni quadro, si accostano versi poetici ispirati dall’opera.

Luce in mostra - Helen von Allmen, Mandala

Helen von Allmen, Mandala

 

Luce in mostra – i perché di una scelta impegnativa

Chiediamo alla D.sa Donatella Taverna, curatrice della mostra insieme ad Alfredo Centra, di spiegarci i motivi che li hanno indotti a realizzare un’esposizione tanto difficile e particolare:

” E’ simbolo frequente nella letteratura di ogni tempo, e in particolare del Novecento, che ne ha recuperato i significati più antichi:

In principio Dio creò il cielo e la terra.  La terra era informe e deserta e le tenebre coprivano l’abisso … Dio disse Sia la luce!…. (Gen.1, 2.3).

Dunque già nell’antico testo che – lo si voglia o no – sta alla base della cultura di tanta parte del Mondo, la luce è l’elemento che dà forma all’informe, dunque dà senso alle cose.

E’ evidente l’accostamento fra luce e conoscenza come presa di coscienza delle cose, una sorta di nuova creazione secondo una concezione filosofica che  nel pensiero medioevale e in particolare in Bonaventura fa della luce principio fisico da cui  tutto riceve corporeità.

Bastano questi riferimenti pur fatti a braccio per rendersi conto non solo dell’importanza dell’argomento, ma dell’appropriato, intimo accostamento fra luce e arte, pittura in particolare: Leonardo come Paolo VI e San Giovanni Paolo II evidenziano un parallelismo fra Dio creatore e artista, e il Concilio Vaticano II ribadisce che l’Arte è in certo modo una sacra imitazione di Dio Creatore (Sac. Conc., 127)”.

Luce in mostra - Elvio Arancio, Geometrie luminose

Elvio Arancio, Geometrie luminose

 

Luce in mostra – gli artisti e le opere esposte

Che la luce sia elemento fondamentale dell’arte figurativa, del disegno e della pittura come della scultura è fatto evidente ma vorremmo sapere quali opere sono state scelte ed il perché:

“La mostra presenta i dipinti ispirati ad antichi simboli come ‘Il Mandala’di Elen von Allmen, Isidoro Cottino, Susanna Fisanotti, Elsa Lagorio; opere che si rifanno a simboli islamici della luce (Arancio) e a simboli mitologici, come la Fenice (Arancio, Monica Dessì) riferimento alla Resurrezione come nuovo passaggio dalla tenebra alla luce, tema di fondo dell’opera di Pino Mantovani, di Ottavio Mazzonis, di Mario Gomboli e Vito Oliva nei cui dipinti tuttavia è la disperazione di chi non riesce a intravvedere la luce. Nei tre Rigorini – Luigi sr., Antonio, Luigi Jr., come nell’opera di Rita Scotellaro, la luce dà corpo alla visione di paesaggi e di figure simboliche.

La luce, poi, può essere intesa anche come passaggio da esseri inferiori ad esseri superiori, come nei crani di Eugenio Gabanino che si rifà alla ricerca ottocentesca tedesca sull’evoluzione dell’Uomo: dunque anche in questo artista, pur nella prospettiva scientifica, la luce è progressiva presa di coscienza. Il riferimento alla luce come evoluzione sino all’Uomo è nell’opera di Anna Maria Palumbo.

E’ evidente come il tema proposto possa essere interpretato anche come disperazione della possibilità di giungere alla luce (Valeria Carbone).

Anche lo specchio può essere simbolo della luce, elemento che consente ad un corpo di riflettersi: negli acciai di Massimo Ghiotti vi sono parti lucidate a specchio che riflettono frammenti della realtà, evidente metafora della parzialità della conoscenza e dell’imperfezione della coscienza delle cose.

Si tratta dunque di opere di alta tensione e intensità, come intense sono le atmosfere sospese dei dipinti di J.L Mattana e Laura Maestri, dipinti che esprimono piuttosto la disperazione di attingere alla luce.

La luce può essere anche quella fioca dei lampioni che illuminano la banchina di una ferrovia con un passeggero appena sceso da un treno, che si avvia verso non si sa quale meta (Parsani Motti), come fioca è la luce della cometa nel grande cielo azzurro, che guida le tre figurine dei Magi come sperduti in un immenso orizzonte che pare inghiottirli”.

Contenuti analoghi di speranza o di amara disperazione sono nei versi di grandi autori del Novecento che Donatella Taverna ha accostato alle opere esposte.

La quarta mostra della terza serie di esposizioni d’arte organizzate dal Collegio S. Giuseppe,   serie inaugurata dalla manifestazione dedicata  ai Guasco e proseguita con quella dedicata ad Alda Besso-Gio’, e poi ad “Alberi altissimi ed acque”, rispecchia come quella immediatamente precedente, la formula delle prime mostre, con un “tema” proposto agli artisti viventi o attorno al quale organizzare  opere di maestri scomparsi, messe a disposizione da eredi e collezionisti, e al quale sono ispirati i versi accostati ad ogni opera.

Luce in mostra - Eugenio Gabanino, Montagna di luce

Eugenio Gabanino, Montagna di luce

 

In una limpida e attonita sfera

a cura di Alfredo Centra e Donatella Taverna

Collegio San Giuseppe, in via S. Francesco da Paola 23, in Torino

Orario: Lunedì- venerdì 10.30-12.30; 16.00-18.00. Sabato 10.30-12.00

Ingresso libero – Sino al 19 ottobre.

La mostra sarà corredata dal Quaderno d’arte n. 4 della 3^ serie ed. Collegio San Giuseppe  a cura di A. Centra e D. Taverna.

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