La gara dei ranocchi: storielle zen del sabato

La gara dei ranocchi

«C’era una volta una gara… , una gara di ranocchi.

La gara dei ranocchi 500

L’obiettivo era arrivare in cima a una gran torre. Si radunò molta gente per vedere e fare il tifo per loro. Cominciò la gara.

In realtà, la gente probabilmente non credeva possibile che i ranocchi raggiungessero la cima, e tutto quello che si ascoltava erano frasi tipo:”Che pena !!! Non ce la faranno mai! Sono così piccoli!!! E’  un’impresa impossibile!!!”

I ranocchi, infatti, cominciarono a desistere, tranne uno che continuava a cercare di raggiungere la cima.

La gente continuava : “…:”Che pena !!! Non ce la faranno mai! Sono così piccoli!!! E’  un’impresa impossibile!!!”

In effetti,  i ranocchi si stavano dando per vinti, tranne il solito ranocchio testardo che continuava ad insistere.

Alla fine, tutti desistettero tranne quel ranocchio che, solo e con grande sforzo, raggiunse la cima.

Gli altri volevano sapere come avesse fatto. Uno degli altri ranocchi si avvicinò per chiedergli come avesse fatto a concludere la prova.

Fu così che scoprirono che… era sordo!»

Giuseppe Bufalo header

Considerazioni personali:

Questa storiella ci rapporta perfettamente con il nostro ostacolo principale sul Sentiero della Consapevolezza e della vita in generale: i condizionamenti.

Cerchiamo di rispondere sinceramente a queste domande:

Quanto potere diamo agli altri?

Quanto viviamo la nostra vita in funzione degli altri?

Pensiamo di essere liberi (nelle nostre scelte)?

Gli altri ci condizionano…ma la colpa è loro?

Finchè continueremo ad indicare gli altri come unici responsabili della nostra tristezza, del nostro malumore, delle nostre sventure e dei nostri fallimenti, continueremo a girare intorno al problema e ci allontaneremo dalla verità.

Il ranocchio sordo è riuscito nell’impresa perché non aveva la possibilità di ascoltare gli altri. Esso rappresenta chi è sordo agli influssi esterni e vive la sua vita a prescindere dall’opinione altrui.

Gli altri hanno potere nella nostra vita fino a quando glielo concediamo.

Ma chi sono gli altri?

Spesso sono sconosciuti. Quando diciamo “chissà cosa penserà la gente” ci rivolgiamo a persone che non conosciamo.

In altri casi li conosciamo benissimo.

Per vivere pienamente la nostra vita dobbiamo resettare tutte quelle credenze o influssi che ci condizionano negativamente, che ci fanno credere di essere inadeguati ed incapaci di raggiungere determinati obbiettivi.

Ogni volta che proviamo un’emozione come la rabbia, frustrazione, impazienza, tristezza, ansia, paura, invidia o comunque qualsiasi altra emozione che non sia affine a gioia, rilassamento, gratitudine, amore allora significa che abbiamo ceduto il nostro Potere Interiore a qualcun altro.

In questa preghiera c’è la chiave di lettura al problema:

Signore dammi la forza di cambiare le cose che posso modificare

la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e

la saggezza per distinguere la differenza tra le une e le altre.”

Ma soprattutto …

<< Sii sempre sordo quando qualcuno ti dice che non puoi realizzare i tuoi sogni.»

Giuseppe Bufalo - Luce

Un abbraccio di Luce e Buon fine settimana per tutti

Giuseppe Bufalo

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