Il generoso pittore

In un villaggio viveva una ragazza che aveva lunghi capelli e occhi come le stelle.

Un giorno fu colpita da una malattia misteriosa che lentamente fece spegnere le stelle nei suoi occhi e la trascinò in un sonno simile alla morte.

ragazza e nuvole da pioggia

Nei rari momenti di lucidità invocava la primavera e chiedeva di vedere i fiori del giardino.

Ma era inverno e il giardino era ingiallito e le piante secche.

I suoi genitori chiesero aiuto ai medici, ma nessuno seppe capire quella strana malattia.

Fu sentita anche la maga del villaggio:disse che la fanciulla sarebbe guarita solo se avesse visto i fiori della primavera.

La disperazione scese allora in quella casa perché tutti presentivano che la fanciulla non sarebbe vissuta sino alla nuova stagione.

Venne a conoscenza della storia un vecchio pittore; era povero, dormiva in una barca e di notte si recò nel piccolo giardino che stava davanti alla finestra della fanciulla.

Faceva molto freddo, ma non se ne curava e per tutta la notte, con le mani intirizzite, dipinse fiori bellissimi sul muro di cinta: per incanto nel giardino era fiorita la primavera.

Al mattino, quando la fanciulla, in uno dei suoi rari momenti di lucidità, aprì gli occhi e vide i fiori dipinti dal generoso pittore, il suo viso si illuminò di gioia.

Da quel giorno incominciò a star meglio e guarì, mentre del vecchio pittore non si seppe più nulla.

Lo cercarono tra le onde e sulla riva del mare, ma lui dormiva per sempre nella sua barca dove era morto di gelo.

Fiori di primavera dipinti

Considerazioni personali:

La generosità, valore dell’Anima, non si misura da quello che si ha o da come si appare, ma di quanto si è disposti a dare nei momenti in cui si ha la certezza di non poter ricevere nulla in cambio oltre la gratitudine.

A volte per essere generosi non occorrono migliaia di euro ma spesso basta solo un sorriso , una gentilezza, una disponibilità data dal nostro cuore per far felice qualcuno e farlo sentire amato, così che non si senta mai solo.

Molto spesso si tende a dare il superfluo, tutto ciò del quale possiamo fare a meno. Ma questa è una generosità che ( sempre meglio dell’avarizia) non ha lo stesso peso specifico del dare a prescindere…Date e vi sarà dato moltiplicato, amava dire un grande Essere circa 2000 anni fa.

La  stima da parte della gente, per esempio, può essere un ambìto tornaconto, così come l’accresciuto apprezzamento di chi ci è vicino: anche quello è tornaconto.

Se dono cifre di rilievo o oggetti di valore ( sempre che li possieda…) e lo strombazzo ai quattro venti non posso certo essere definito generoso: sto solo tentando di guadagnarmi maggiore stima, di apparire migliore di quanto non sono.

Se faccio doni a chi mi è vicino ma lo faccio nell’intento di avere qualcosa in cambio, anche solo la sua riconoscenza o la sua aumentata confidenza, sto mirando a un tornaconto e nemmeno in questo caso posso essere definito generoso.

Si può dunque definire generoso chi  si prodiga per il bene degli altri senza avere in mente, in nessun modo, l’obiettivo del tornaconto.

 Ognuno ne tragga gli spunti di riflessione che più preferisce…

Un abbraccio di Luce e buon fine settimana per tutti

Giuseppe Bufalo

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