I Professori e le tazzine – Storielle Zen del sabato

Un gruppo di professori, tutti con posizioni di successo nelle rispettive carriere, s’incontrò per far visita al loro vecchio insegnante.

Dopo i convenevoli gli argomenti di discussione ruotarono subito sullo stress prodotto dal lavoro e dalla vita in genere. Ognuno portava nella discussione la propria esperienza, lamentando tutti i difetti della posizione sociale e lavorativa che ricopriva.

L’anziano professore padrone di casa offrì loro del caffè. Andò in cucina poi tornò con una caffettiera grande e una selezione di tazzine da caffè molto varia: c’erano tazzine di porcellana, tazzine di plastica e tazzine di cristallo; alcune erano molto semplici ed essenziali, altre finemente decorate; alcune tazzine avevano la comune forma di tazzina da caffè, altre invece avevano stile e design unici o bizzarri.

Tranquillamente chiese ai suoi ospiti di scegliere liberamente una tazzina e di servirsi autonomamente il caffè appena preparato.

tazze caffè_650

Quando tutti ebbero versato il caffè, il vecchio insegnante si schiarì la gola e con molta calma e pazienza parlò al gruppo:

– “Vi sarete resi conto che le tazzine che apparivano migliori sono finite prima di quelle che erano semplici e rozze. Questo è naturale, poiché ognuno preferisce scegliere il meglio per sé. Ed è questo il motivo dei vostri molti problemi“.

Dopo una brevissima pausa, continuò:

– “Le tazzine non cambiano la qualità del caffè. Infatti, la tazzina si limita a contenere o rivestire ciò che beviamo. Quello che a voi interessava era il caffè, non la tazza; ma istintivamente avete cercato il rivestimento più bello. Ora, provate a guardare le tazze degli altri.

Pensate a questo: la vita è il caffè.

La posizione sociale è una semplice tazza, che fornisce forma e supporto.

Il tipo di tazza che abbiamo non definisce e non cambia in realtà la qualità della nostra vita. Perciò, se ci concentriamo solo sulla tazza, non riusciamo a gustare il caffè!

tazze caffè u_650

Considerazioni personali:

Questa storia si presta a diverse considerazioni.

La prima che fa capolino nella mia mente è quella relativa alle apparenze. Quanto spesso ci si sofferma all’involucro. Senza andare oltre. Senza comprendere che tutto quanto va oltre l’involucro è sempre più importante. E invece si resta in superficie. Si continua a condurre la propria vita sguazzando nel mondo delle forme e delle apparenze.

Ad ognuno il suo, dirà qualcuno. Bene, ci mancherebbe.

Non fosse altro però che “galleggiando” nel mondo delle forme e delle apparenze ci perdiamo tutto quanto è custodito nel Mondo delle Cause e dei Significati. Vi assicuro che non ne vale la pena. Il vero significato della nostra vita si trova nel secondo Mondo e non nel primo.

Altra considerazione:

Molto spesso, inseguendo il denaro e la posizione sociale, trascuriamo l’essenza della vita.

Impegnamo addirittura la nostra salute per ottenerle…..e poi, quando perdiamo la salute, spendiamo tutto quello che abbiamo accumulato e anche di più per ritrovarla.

Ma : “non di solo pane vivrà l’uomo” disse Qualcuno molto importante più di 2000 anni fa.

Esistono molte scale di valori e sono soggettive per ognuno. Ognuno infatti ha le sue priorità.

Non stiamo qui a giudicare le priorità degli altri, non ci interessa. L’albero si riconosce dai suoi frutti.

La vita delle persone ( ma non di tutte) dovrebbe essere caratterizzata da un Cammino Spirituale, da una ricerca interiore, dalla salute, dagli affetti, dalle amicizie, dal denaro, dalla casa, dalla posizione sociale, ecc.

Ecco, è importante ciò che collochiamo al vertice della piramide e ciò che releghiamo alla base. Inoltre tra cima e base ci sono diversi gradini.

Possiamo a questo punto fare un esercizio, ma consideriamolo un gioco.

Creiamo la nostra piramide. Prendiamo le voci elencate prima e collochiamole. Avremo una scala di valori personale. Poi esaminiamo la nostra vita e mettiamola in relazione alla nostra piramide. Siamo felici? Siamo soddisfatti? Ci sentiamo realizzati? (interiormente ed esteriormente)

Se le risposte saranno tre si la nostra piramide di vita è in sintonia con il nostro Progetto d’Anima.

Se così non è, dovremmo invertire qualche voce.

Se sono tre no…beh allora dovremmo capovolgere la nostra piramide.

A noi la scelta…ma ricordiamo sempre che : “E’ pura follia fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi” (Albert Einstein)

Mi piace oggi concludere con questa frase:

La gente PIÙ felice non è quella che ha di PIÙ, ma quella che fa del suo meglio con ciò che possiede.

abbraccio di luce 600

Un abbraccio di Luce buon fine settimana per tutti

Giuseppe Bufalo

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