Grande successo per la prima del Faust del Teatro Piccolo Re di Roma

Grande successo sabato scorso per la prima del Faust del Teatro Piccolo Re di Roma nell’adattamento e con la regia di Gianluca Bondi..

Confrontarsi con un’opera come il Faust di Goethe è sicuramente impresa ardua ma, allo stesso tempo, è entusiasmante non solo per il taglio della messa in scena ma, anche e soprattutto, per implicazioni d’interpretazione dell’opera a livello esoterico.

Per chiarire meglio questo aspetto della visione del Faust, riporto alcune frasi tratte da ‘Il Faust di Goethe” di C. Jinarajadasa (nella versione italiana del Dr. Renato Fuchs – Editrice Libraria Sirio Trieste, 1967):

…(parlando di Goethe) Fra le sue molte opere ve n’è una che emerge in modo particolare grazie al messaggio filosofico sul senso della vita, che vi è contenuto: il Faust.

faust003Fin dal primo giorno della sua comparsa, quest’opera attirò l’attenzione di tutti gli uomini di pensiero, filosofi e artisti.

… i commentatori del Faust di Goethe considerano naturalmente tutt’ora che tutti gli avvenimenti nel dramma avvengano nel corso della durata di un’unica vita – quella dell’eroe Faust.

Chi tuttavia ha osservato con attenzione la natura umana, deve arrivare rapidamente alla constatazione che una simile trasformazione psicologica è molto improbabile che possa aver luogo in una sola vita.

Se invece ammettiamo che i diversi episodi del dramma rappresentino una serie di diverse vite, allora possiamo riconoscere una sequenza naturale nelle modificazioni del carattere dell’interprete, che si manifestano dopo i singoli avvenimenti.

Con questo non voglio affermare che Goethe medesimo abbia avuto una simile rappresentazione della sua opera, ma credo tuttavia che – se consideriamo il Faust in questa guisa e cioè come la storia di diverse vite, di un medesimo individuo, succedutesi una dopo l’altra – il suo messaggio filosofico sia più chiaramente riconoscibile.

L’opera “Faust” di Goethe consta di due parti ma, alla maggior parte delle persone, è nota solamente la prima parte resa celebre da Gounod che ne ricavò un’opera teatrale francese che venne resa pubblica con il titolo di “il Faust di Goethe”.

Proprio a questa prima parte fa riferimento l’allestimento in scena ad opera del Teatro Piccolo Re di Roma e, avendone l’opportunità, non ci è sfuggita l’occasione di chiedere al regista Gianluca Bondi, cosa lo abbia spinto a cimentarsi con quest’opera e Lui ci ha risposto:

Come elevare se stessi e dare una direzione spirituale alla spinta vitale che sentiamo dentro? E come integrarla con le forze gravitarie che ci portano in basso…? Che cosa può fare l’uomo per non ripetere gli errori, suoi e della storia? La conoscenza forse? Ecco il nostro protagonista, con i suoi anni passati sui libri insieme all’amico Wagner affidandosi all’osservazione del mondo, solo a un’attenta osservazione, come suggeriscono i grandi maestri di Alchimia, senza mai cedere al sonno delle tentazioni.

Essere o non essere?

Affrontare la paura della morte e rischiare di soffrire, godere delle imprevedibili avventure umane… o guardare con il pensiero? Può esistere conoscenza senza esperienza?

Faust 3Faust ha lasciato in soffitta il suo “bambino interiore” a parlare con la luna, a guardare gli altri giocare alle cose della vita, ma ad un certo punto vuole restituirgli il corpo, l’azione. Vuole far rimbalzare quel bambino tra le vicende della gente comune, confrontarsi con la paura di vivere. Lo fa sfidando il suo demonio, la sua ombra, perché la vera Alchimia è la trasformazione di quello che abbiamo dentro non certo “l’evitamento” o la negazione di ciò che si manifesta dentro e quindi fuori di noi. Possiamo muoverci tra le strade del globo terrestre senza quella “bussola” che sono le emozioni, la curiosità, la saggezza del nostro puer aeternus?”

Domande assolutamente condivisibili alle quali sarebbe bello dare risposta ma per evidenziare tutto ciò nell’opera che scelte ha fatto?

” Della sindrome di Faust, abbiamo messo in luce quel tipo di mentalità che si sviluppa nel momento in cui ci si illude di poter fare a meno di entrare nel qui e ora di quello che accade.

Può, come al nostro protagonista, accadere di estraniarsi dal fare quotidiano diventando integralmente alienati, ovvero rinchiusi nel pensiero, fino a toccare il desiderio di uscire del tutto dall’esistenza.

A Faust, al posto della morte, risponde il suo bisogno di amore, come un demone che attira aFaust 2 sé questo o quell’inganno. Alla sfida, da lui lanciata a Mefisto, si materializzerà Margherita, che come uno shock emotivo lo costringerà a confrontarsi con la realtà dei suoi e altrui sentimenti.

Sembra sparire improvvisamente la domanda essere o non essere ma il problema resta; è forse risolvibile mettendo una e al posto della o? L’arte di vivere è lunga.

E il nostro presente ci chiede osservazione e partecipazione nello stesso tempo, senza giudizio. Questa è la nostra croce, la nostra risorsa: il senso della conoscenza”.

Dopo una spiegazione tanto profonda come non farsi prendere dal desiderio di vedere dal vivo questa rappresentazione?

 

Se vi siete persi la prima, eccovi tutte le indicazioni per poter vedere le repliche!

Faust Locandina intera 400FAUST

 L’arte è lunga e breve la nostra vita 

di J. W. Goethe 

Regia e adattamento Gianluca Bondi

Con: Serena Borelli, Alessandro Chini, Sabrina Iorio, Soleiman Mouawad

Piccolo Re di Roma –

Via Trebula n. 5, Roma 

7 e 8, 13, 14, 15; 21 e 22 febbraio 2015 

venerdì e sabato ore 21.00; domenica ore 17.30


Luci: Mauro Buoninfante 

Suono: Marco Bocci 

Assistente movimenti di scena: Giusy Quattrone 

Attrezzista: Francesco Leso

 

Prenotazioni: piccolorediroma@gmail.com 

Ingresso riservato ai soli soci 10 euro (+ 2 tessera) 

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