Fin che la barca va… lasciala andare!

 Fin che al barca va – solo una canzonetta?

Quanto è facile denigrare ciò che non si comprende fino in fondo?

Eppure, considerando che è stata scritta ed interpretata all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso, gli autori del testo, forse inconsapevolmente, sono stati antesignani del pensiero positivo che tanto ci interessa ai giorni nostri.

Ultimamente, infatti, sentiamo continuamente nuovi guru del benessere psico-fisico che raccontano di come sia importante una nuova visione e di quanto ognuno di noi dovrebbe seguire il corso della vita senza mettersi di traverso ma seguendo il flusso degli eventi che, oltre che dal nostro libero arbitrio, sono portati da un karma che, benevolo, ci porta gli ostacoli e le gioie giusti per farci evolvere.

Ognuno di noi si alza ogni santa mattina con la voglia di cambiare ciò che non gli piace della sua vita ed in questo frullare di pensieri che occupa la sua mente, si perde ciò che già ha per inseguire chimere imposte più dal suo ego che dal suo Sé.

Corriamo freneticamente e ci perdiamo la gioia di godere di ciò che già abbiamo!

Questo non vuol certo dire che dobbiamo per forza accontentarci di ciò che c’è; è chiaro che ognuno di noi vuole migliorare la sua vita ma, forse, dobbiamo mettere più attenzione nel fissare le nostre mete future.

Fin che la barca va lasciala andare

Fin che la barca va

gli autori del testo sono Flavia Arrigoni e Lorenzo Pilat,

la musica è di Mario Panzeri.

l grillo disse un giorno alla formica
“Il pane per l’inverno tu ce l’hai
Perché protesti sempre per il vino?
Aspetta la vendemmia e ce l’avrai”
Mi sembra di sentire mio fratello
Che aveva un grattacielo nel Perù
Voleva arrivare fino in cielo e il grattacielo adesso non l’ha più.
Fin che la barca va lasciala andare
Fin che la barca va tu non remare
Fin che la barca stai a guardare
Quando l’amore viene il campanello suonerà
Quando l’amore viene il campanello suonerà
E tu che vivi sempre sotto il sole
Tra file di ginestre e di lillà
Al tuo paese c’e’ chi ti vuol bene
Perché sogni le donne di città?
Mi sembra di vedere mia sorella
Che aveva un fidanzato di Cantù
Voleva averne uno anche in Cina
E il fidanzato adesso non l’ha più
– Rit. Fin che la barca va lasciala andare…
Stasera mi e’ suonato il campanello, e’ strano io l’amore ce l’ho già.
Vorrei aprire in fretta il mio cancello, mi fa morire la curiosità.
Ma il grillo disse un giorno alla formica:”Il pane per l’inverno tu ce l’hai”
Vorrei aprire in fretta il mio cancello, ma quel cancello io non l’apro mai!
– Rit. Fin che la barca va lasciala andare…

Fin che la barca va – PERCHÉ rileggerla

Il grillo, che ricorda tanto quello di Pinocchio, esorta la formica ad avare pazienza aspettando il tempo giusto per avere ciò che vuole… eh già!

Noi siamo quelli veloci, quelli del tutto e subito ma ogni nuova conquista ha bisogno dei suoi tempi di maturazione e noi dovremmo coltivare la pazienza evitando di lagnarci continuamente per ciò che ancora non abbiamo.

Chi ha troppa fretta di arrivare e di ottenere ciò che vuole non solo rischia di non raggiungere la mèta ma, molte volte, perde anche ciò che già ha.

Sogniamo sempre nuovi luoghi e nuovi amori e non ci rendiamo più conto di quanto sia bello il posto in cui viviamo con i suoi colori, i suoi profumi ed i suoi sapori; rincorriamo sempre sogni che, il più delle volte, ci sono infingardamente imposti da manipolatori esperti che condizionano tramite vari mezzi le masse in modo da poterne approfittare in guadagni e potere.

L’ultima strofa è poi la più significativa: abbiamo la fortuna di vivere un grande amore che magari dura da anni; è un amore profondo, tenace ed estremamente sereno ma può capitare che, in alcuni sporadici momenti, ci venga voglia di un amore diverso.

L’amore diverso cui mi riferisco è quello dell’innamoramento che è sicuramente entusiasmante, passionale, accecante… una infatuazione che ci fa smuovere ormoni e neurotrasmettitori… un momento esaltante che dà ebbrezza.

Questo stato di eccitazione può portarci a pensare di ‘aprire’ il cancello del proprio cuore ma, se ci fermiamo un attimo, sappiamo che questa apertura può rischiare di sconvolgere un amore che già abbiamo e che ci dà moltissimo e, allora, il cancello non lo apriamo.

Ci ricordiamo, insomma, che il pane per l’inverno ce l’abbiamo già e che con pazienza stiamo aspettando il tempo della vendemmia per avere anche il vino; il vino dà ebbrezza quindi ci diamo da fare, spolveriamo il nostro amore togliendo la polvere che in molti anni l’ha ricoperto e ritroviamo in noi lo stesso innamoramento che ci ha portato il nostro grande e duraturo amore.

In somma, fin che la barca va, lasciala andare, inutile remare perché le cose semplici e buone della vita capitano naturalmente e semplicemente.

Onore al merito ad una grande Orietta Berti che, con una voce stupenda, un sorriso sempre rassicurante ed una semplicità disarmante, ha sempre parlato ai nostri cuori in modo vivace ed allegro dandoci però anche ottimi ragionamenti su cui riflettere!

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Pubblicato da Orietta Berti su Martedì 30 giugno 2020

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