Castello Ducale di Agliè: un tesoro destinato all’oblio?

Castello Ducale di Agliè: tutto tace…eppur si muove!

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L’antica Residenza Sabauda, patrimonio dell’umanità, è destinata all’oblio?

 

Che in animo degli alladiesi e dei canavesani ci sia un profondo sconforto causato dall’immobilismo che imperversa e dalla grossa crisi che toglie risorse basilari, è cosa risaputa, ma non sempre il silenzio equivale al vuoto come si sente sussurrare nelle antiche vie; a volte, il silenzio è solo il preludio dell’atto di concepimento di nuove prospettive destinate, nel momento opportuno, a concretizzarsi donando nuove opportunità.

Dallo scorso mese di novembre, a fronte della riorganizzazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il Castello Ducale di Agliè ha un nuovo direttore, la D.sa Alessandra Guerrini, che è storico dell’arte e lavora dal 1988 per la Soprintendenza e oggi per il Polo Museale del Piemonte. Nella sua lunga attività ha seguito importanti progetti di restauro e di rivalorizzazione come, ad esempio, il restauro delle facciate e dello scalone d’onore di Palazzo Carignano di cui è stata direttore dal 1998 al 2010. Attualmente è direttrice di Villa della Regina, altra splendida residenza sabauda tornata a nuova vita grazie ai lavori di restauro conclusosi nel 2006. Ma questo non è tutto, la D.sa Guerrini è anche autrice di saggi e cataloghi sul patrimonio artistico piemontese, particolarmente medievale e rinascimentale, a dimostrazione del suo amore per l’Arte e della passione che nutre per la sua attività e che si percepisce pienamente quando risponde amabilmente e con partecipazione alle nostre domande:

D.sa Guerrini, dopo la formalizzazione della sua nomina a Direttore della Residenza Sabauda di Agliè, nulla si è più saputo in merito ai progetti per questo sito, potrebbe gentilmente spiegarci i motivi di questo silenzio?

R. “Quello ad Aglié è stato per me un gradito ritorno: nel lontano 1988 da giovane funzionario dell’allora Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici avevo già lavorato ad Aglié, per tre anni, seguendo alcuni restauri e impiantando il deposito dipinti. In questi mesi, pur essendo incaricata di coordinare l’intero Polo Museale, che mancava del dirigente, ho ripreso a studiare e progettare per il futuro della residenza. Per intanto, stiamo appaltando una cospicua dotazione di fondi regionali destinati al recupero dei sottotetti e ad una nuova centrale elettrica: grazie a questa potremo mettere in funzione le pedane scaldanti, per un maggior confort dei visitatori nei mesi invernali. Il silenzio significa che stiamo lavorando, e parleremo quando saremo pronti…”.

In questo ‘nuovo corso’ e grazie ai fondi stanziati nei prossimi tre anni potranno crearsi le condizioni affinché anche il Castello Ducale di Agliè diventi centro di attrazione per mostre, manifestazioni ed eventi che stimolino i giovani ad appassionarsi alle varie espressioni artistiche, magari sulle orme di Carlo Felice che, per la sua predilezione per l’arte drammatica, fece realizzare il teatrino interno al castello?

R. “I fondi stanziati, novecentomila euro, sono destinati al recupero del parco, in particolare del laghetto, del reposoir e dell’imbarcadero. Andranno quindi, speriamo, a incrementare le visite di chi ama soprattutto di Agliè la valenza naturalistica. La residenza ha invece molti aspetti tutti da riscoprire, veri giacimenti su cui abbiamo intenzione di studiare e progettare mostre specifiche. Per far questo sono necessari però fondi ad hoc: spero di poter utilizzare almeno in parte gli introiti della bigliettazione e degli eventi per far crescere la proposta culturale del castello. Quanto al teatrino, è troppo piccolo per poter ospitare eventi: ma non disperiamo di promuovere, come già è stato fatto, spettacoli teatrali nel parco”.

Partendo dal presupposto che il Canavese è una terra bellissima in cui non mancano certo storia, cultura, tradizioni artigiane ed eno-gastronomiche, in base alla Sua lunga esperienza, quali saranno, a grandi linee, i punti salienti su cui puntare per far rifiorire il Castello Ducale di Agliè portandolo ad essere visitato non solo dai turisti italiani ma anche da tutti quegli stranieri che hanno già dimostrato di amare ampiamente i nostri antichi borghi ed le nostre eccellenze naturalistiche?

R. “Più che puntare sul solo castello di Agliè ritengo che il Canavese abbia assolutamente bisogno di fare rete. La promozione dell’immagine dei suoi castelli aperti al pubblico dovrebbe essere uno dei punti forti di una nuova immagine del Canavese come luogo attrattore di turisti da tutta Europa. Se c’è una cosa che la crisi di questi anni ci ha insegnato, è che non possiamo più pensare di lavorare da soli. Per questo ho già avuto contatti con altre residenze, e con Confindustria Canavese, per avviare un dialogo che ci consenta di presentarci tutti insieme. Bisogna però migliorare, e di molto, il sistema dei trasporti, inventare letture diverse del territorio (percorsi culturali, naturalistici, in bicicletta, in canoa, ecc.), proporre al turista europeo pacchetti completi di arte, sport e gastronomia, che possano competere con altri distretti piemontesi e italiani. Bisogna crederci”.

 

Ringraziamo la D.sa Guerrini per la cortesia con cui ha voluto renderci partecipi del lavorio ben augurante che si cela dietro al momentaneo silenzio, rasserenati e, di tutto cuore, Le auguriamo un buon lavoro. 

Questo articolo è stato inserito sul numero di marzo 2016

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