Antica Sapienza a Vico Canavese

‘ Alla ricerca della Felicita ‘ – 10 luglio a Vico Canavese fraz. Inverso

 Antica Sapienza

Una giornata bucolica che vi sorprenderà con splendidi momenti di gioia di vivere

Domenica 10 luglio, dalle 15,30 Beniamino continuerà il suo viaggio ‘ Alla ricerca della Felicita ‘ a Vico Canavese, nella frazione di Inverso con ritrovo sulla piazza della Chiesa. Già questo è un segno del tema della giornata per i Cristiani. La Sapienza, infatti, è un dono che deriva direttamente dallo Spirito Santo.

Alla ricerca della Felicita_lato Vico Canavese

In una visuale al di fuori dell’ambito religioso, la Sapienza è una conoscenza che non scaturisce dalla mente e da un insieme di nozioni ma è una comprensione delle cose della vita che deriva dalla vita stessa. Sapiente, quindi, è colui che comprende intuitivamente le leggi che governano l’esistenza ed in base a queste uniforma il suo stile di vita. La Sapienza è antica perché ha tanti millenni quanti la creazione.

 

Davide Motto, direttore artistico dell’evento, racconta il programma così:

“Come si può essere felici senza ricordare chi siamo e da dove veniamo, senza trattenere dentro di sè l’eco delle antiche sapienze che ci hanno reso ciò che siamo? La piccola frazione di Inverso ospiterà la manifestazione Alla ricerca della Felicita per accompagnare i nostri spettatori nelle profondità di un sapere lontano, arcaico in quei luoghi che furono alle origini dello scrittore Jean Giono. In un alternarsi di storie raccontate da anziani del luogo, dai bambini che vivono quelle terre, da performances di artisti del gruppo teatrale Lo Zodiaco di Caluso, del Liceo Musicale di Rivarolo, del gruppo Red Baby Production, il pubblico sarà accompagnato da Beniamino di cascina in cascina, di sentiero in sentiero alla riscoperta dei nostri archetipi. Tra i luoghi visitati la chiesa parrocchiale, una cascina dove si potrà assistere alla mungitura, la casa delle erbe con le magistre delle erbe che sveleranno antichi misteri e un assaggio di prodotti tipici locali”.

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L’Antica Sapienza, tema della tappa, è quindi una sapienza che nasce dalla conoscenza tramandata della natura nei suoi molteplici aspetti e non a caso, proprio qui, è nato già nell’ormai lontano 1957 il ‘Club Amici Valchiusella’, come associazione di promozione sociale.

Da quando è stata fondata, questa associazione si impegna nel far conoscere la storia e le tradizioni della Valchiusella promuovendo il turismo rurale-naturalistico e lavorando per mantenere vivi i rapporti tra la valle ed i valligiani ovunque emigrati. In epoca più recente, grazie al lungo lavoro di salvaguardia dell’originalità sia dei prodotti locali, sia dei metodi tradizionali delle coltivazioni, dell’allevamento e delle lavorazioni, il ‘Club Amici Valchiusella’ ha dato origine alla Comunità del cibo e alla Condotta Slow Food Valchiusella.

Una delle tradizioni più antiche risiede nella ricerca e nell’impiego delle erbe selvatiche presenti nell’habitat valligiano per l’alimentazione e per la salute di uomini ed animali.

Qui si è mantenuta una biodiversità integra e complessa; un lungo lavoro, questo dell’associazione, basato sull’esperienza di donne e uomini, Magistri e Magistre d’erbe, che instancabilmente comunicano e tramandano i saperi della tradizione coniugati con il sapere scientifico, accompagnando ed istruendo chi partecipa agli eventi del  ‘El sabat d’le Erbe’  ed i turisti che giungono qui appositamente da varie parti d’Italia.

Carattere europeo ha il ricordo dello scrittore Jean Giono che, pur essendo nato in Provenza, discende da un ceppo familiare originario dell’alta Valchiusella in quanto suo nonno, avendo attivamente partecipato ai moti carbonari del 1821, dovette fuggire approdando infine in Francia dove nacque il padre dello scrittore.

Jean Giono, letterato di grande valore, nelle sue opere prende spunto da una innata predisposizione alla ricerca della conoscenza dell’essere umano e dell’ esistenza tutta ed i suoi scritti indagano finemente la condizione umana in una visione metafisica dell’esistenza.

La sua opera più conosciuta, nemmeno a farlo apposta, si intitola ‘L’uomo che piantava gli alberi’ (Titolo originale: L’homme qui plantait les arbres, 1953) ed è un racconto allegorico in cui narra la vicenda di un pastore, Elzéard Bouffier, che da solo riuscì a riforestare un’arida vallata ai piedi delle Alpi; da questa sua opera sono state tratte varie produzioni teatrali ed un film che ha vinto vari premi tra cui, nel 1988, l’Oscar come miglior cortometraggio animato.

Alla ricerca della Felicita, domenica 10 luglio, vi condurrà a risentire in voi, vivo e spumeggiante,  il richiamo dell’Antica Sapienza!

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