Tai Chi Chuan

Il Tai Chi Chuan (o Taiji Quan) è comunemente conosciuto come un’armoniosa sequenza di movimenti lenti e circolari, eseguiti con grazia ed eleganza.

La prima immagine che può venire in mente è quella di gruppi di anziani che lo praticano al mattino nei parchi o nelle piazze cinesi.

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Foto del M° Alessandro D’Oria – Tai Chi Chuan a Shanghai

Per un praticante, e ancor di più per un insegnante, descrivere al meglio l’antica arte del Tai Chi Chuan è un impresa ardua: un misto di poesia e prestanza fisica, consapevolezza corporea e saggezza, la forma esoterica di un’idea antica che sfida ogni spiegazione tecnica.

Innanzitutto il Tai Chi Chuan, che tradotto letteralmente significa “il pugilato dell’estrema essenza” (o massima polarità), è un’arte marziale: uno stile interno (Nei Chia) del più comunemente conosciuto Kung Fu.

Ma non molti sanno che la marzialità, non parte da ciò che si può fare nei confronti di un avversario, ma da ciò che si può fare per se stessi, per la propria crescita e consapevolezza personale.

Il Tai Chi Chuan è uno studio continuo, un percorso interminabile, una ricerca dentro se stessi che non ha fine.

Nel corso dei secoli questa disciplina è stata tramandata attraverso svariate forme o “Lu” (sequenze di movimenti), che hanno preso nome da famiglie o luoghi d’origine.

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Foto del M° Alessandro D’Oria – Tao

Non esiste la forma o lo stile migliore perché, tutte, se studiate e praticate seguendo delle regole fondamentali sono egualmente valide.

La prima regola da seguire è “Fang Song” o corpo rilassato.

Molto semplice se si sta seduti o fermi, ma difficilissimo se dobbiamo muoverci.

Il nostro corpo, durante la giornata, accumula stress e fatica e lo trasforma in contratture muscolari, movimenti scomposti e rigidità. Quindi bisogna riscoprire come muoversi con delicatezza, ma allo stesso tempo compattezza e “connessione” corporea.

La seconda regola è “Zhong Ding Jin” o la forza della linea centrale.

Per linea centrale si intende praticamente la colonna vertebrale. L’80% della popolazione soffre di problemi alla schiena, dovuti a ipoattività o errata postura. Con la pratica del Tai Chi Chuan, bisogna riscoprire la propria colonna vertebrale, centro nevralgico di qualsiasi movimento e punto chiave di ogni percorso energetico, allungandola, allineandola perpendicolarmente al suolo e imparando ad usarla al suo massimo potenziale.

La terza regola è “la presenza”.

Già, perché la pratica del Tai Chi Chuan, necessita di presenza: la mente deve essere perfettamente connessa con ogni parte del corpo.

M° Alessandro D'Oria

M° Alessandro D’Oria

Ogni movimento deve essere accompagnato dalla massima consapevolezza del corpo nello spazio e nel tempo. La nostra mente “Yi” (intenzione) deve essere in ogni parte, permeare ogni tessuto, osso o muscolo. Una forma di meditazione vigile, dove il viaggio non è verso l’esterno ma dentro di noi, partendo da una profonda consapevolezza del nostro corpo materiale.

La quarta regola è “Bu Diu Bu Ding” o aderire senza opporre resistenza.

Una pratica fondamentale del Tai Chi Chuan è l’esercizio a coppia. Per poter crescere con la propria consapevolezza bisogna confrontarsi, scambiare e imparare con gli altri. Esiste una pratica che si chiama Tui Shou (mani che spingono). Due praticanti uno di fronte all’altro alternano un movimento di spinta e di assorbimento con le mani, raggiungendo un perfetto equilibrio e armonia. Nessuno dei due deve prevalere, ma insieme ci si allena a sentire l’altro, a non perdere il contatto e a muovere il corpo in maniera efficace ma senza rigidità fisiche e mentali.

Potremmo continuare all’infinito con principi, regole e consigli perché, come scritto sopra, è uno studio ed una continua ricerca.

Il Tai Chi Chuan è dunque un’arte marziale, una ginnastica posturale, un esercizio per la mente e una forma di meditazione in movimento.

Non può essere solo una di queste cose, ma tutte insieme in maniera imprescindibile per poter essere a tutti gli effetti “estrema essenza”.

Non resta quindi che cercare un insegnante “sincero” e citando il mio Maestro: “iniziare questo meraviglioso viaggio nell’anima partendo dal corpo, dove imparerete cammin facendo che quello che siete è tutto da scoprire e quello che credete di essere è solo una facciata per affrontare il mondo.”

M° Alessandro D’Oria

Per saperne di più visitate il sito ‘Il Tempio del Tai Chi’

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3 Comments

on “Tai Chi Chuan
3 Comments on “Tai Chi Chuan
  1. se il tai chi vuoi veramente imparare dal maestro d’oria devi passare……provate …….non lo mollerete più…..emana tai chi dai pori della pelle……

  2. Una chiara esposizione di alcuni principi cardine del Taiji Quan, disciplina che, com’era consueto per i Cinesi, unisce mente e corpo, spirito ed energia. Credo che il Taiji sia il modo migliore per esperire un reale processo alchemico dentro di noi, laddove quest’arte marziale non si esaurisce in una sequenza più o meno accattivante, lenta e precisa dei movimenti bensì riesce a creare connessioni ramificate e profonde tanto dal punto di vista fisiologico che a un livello certamente più interiore. Integra dunque diversi livelli dell’essere umano donando maggiore consapevolezza di sé stessi, la “presenza” come opportunamente indicato dal M° D’Oria, il quale è senz’altro una tra le poche persone che mette in pratica ciò che dice e che scrive, pertanto da ammirare. D’Oria è il futuro di quest’arte in Italia.

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