Le piccole cose a Front Canavese

‘ Alla ricerca della Felicita ‘ – 2 ottobre a Front

 Le piccole cose

Una bella storia d’amore per un pomeriggio in un posto ‘da favola’

 

Domenica 2 ottobre, dalle 15,30 Beniamino continuerà il suo viaggio ‘ Alla ricerca della Felicita ‘ a Front Canavese, luogo di storia antica, di grandi nomi e di grandi uomini e donne che con il loro operare facevano grandi le piccole cose.

E’ lunghissima, infatti, la Storia di Front e lo si comprende già dal nome che, molto probabilmente, deriva da  “Castrum Frontis” riferito al primo castello costruito dai Longobardi sul finire del V secolo forse sulle rovine di un antico avamposto romano o celto/ligure. Ai piedi del castello eretto sulla collina, si insediarono i primi nuclei famigliari che diedero i natali a Front. Come sempre, la storia si ripete e, dove sorgono castelli di ricche famiglie nobiliari, arriva anche molta gente del popolo che, con il suo lavoro, agevola la grandezza della casata. Piccoli gesti di gente umile senza la quale non potrebbe certo esistere la grandezza; persone umili ma grandissime di cuore, che riescono ancora a godere e bearsi delle piccole soddisfazioni che la vita di tutti i giorni può donare: una torta ben riuscita, un lavoro ben fatto, il sorriso di un bimbo che gioca felice.

Hercole e Amore - Filippo d'Agliè - Balletto degli amori_ Torino, Biblioteca Reale 700

Hercole e Amore – Filippo d’Agliè – Balletto degli amori_ Torino, Biblioteca Reale

 

Davide Motto, direttore artistico dell’evento, così racconta:

“Sono le piccole cose quelle che ci restano nel cuore e facciamo fatica a dimenticare. Sono le piccole cose che attraversano quasi inconsapevolmente le nostre vite per strapparci un sorriso e lasciarci quel vago sentore di malinconia. Quelle piccole cose, quei piccoli gesti quotidiani, quelle piccole grandi imprese che rende eroica la gente comune. Sono queste piccole cose che incroceremo nel nostro cammino a Front Canavese … dove l’antico sapore della gente canavesana si incrocia con la grande storia che vide questo luogo dimora del decantato amore tra Cristina di Francia, prima Madama Reale e il Conte Filippo d’Agliè … lasciatevi incantare.”.

Il Castello costruito dai Longobardi fu danneggiato dall’invasione spagnola dei primi anni del 1500 prima e, tanto per cambiare, dai Francesi qualche anno dopo ed i legittimi proprietari decisero di non ricostruirlo in quanto risiedevano da un’altra parte.

La ricostruzione del Castello sul ‘Bricco della Torre’ ha inizio nel 1600 ad opera dei San Martino d’Agliè ed è proprio in questo secondo castello che si svolge grande parte della vicenda amorosa tra la Madama Reale, Cristina di Francia ed il Conte Filippo d’Agliè.

Cristina di Borbone, Principessa di Francia in quanto figlia del Re Enrico IV di Francia e della sua seconda moglie Maria de’ Medici e venne denominata ‘Madama Reale’ per il fatto che tenne la reggenza del dominio Sabaudo in vece dei figli, ancora troppo piccoli per regnare, alla morte di Vittorio Amedeo I di Savoia. Una volta che la Madama Reale prese il suo ‘posto di comando’, alla sua Corte, forse a causa della sua bellezza, della sua intrigante sensualità ed alla sua voglia di divertimento, nacquero subito molte dicerie che le attribuivano svariate ‘avventure’ ma, tra tutte, pare che la più seria fosse quella con il Conte Filippo d’Agliè dato per Favorito.

Filippo Giuseppe San Martino d’Aglié, è stato, fine ed abile uomo politico ma doveva anche avere un carattere molto sensibile poiché viene ricordato soprattutto come letterato, musicista e coreografo; il carattere fiero e volitivo della Madama Reale e l’animo sensibile di Filippo d’Agliè si incontrarono a Cherasco dove Maria Cristina e la Corte si rifugiarono per sfuggire alla peste del 1630 ed il loro rapporto d’amore, non può certo essere considerato un flirt passeggero visto che durò fino alla morte della Madama Reale. Molte furono le vicissitudini cui dovettero far fronte compresa una separazione ‘obbligata’ dovuta al famoso Cardinale Richelieu che fece imprigionare Filippo e che, nonostante un gran lavorio di mediazione di Maria Cristina, tornò libero solo alla morte del famigerato Cardinale.

Filippo d’Agliè scrisse molti balletti che poi coreografò dando alla Corte e, soprattutto alla sua amata, quei fasti e quell’allegrezza che la Madama Reale apprezzava e voleva affinché Torino non fosse da meno della Corte di Francia e delle altre corti europee dell’epoca.

In verità, uno strano fil-rouge li lega anche in età avanzata se pensiamo che entrambi, in vecchiaia, divennero più seri ed austeri: la Madama Reale volle le ‘Carmelitane scalze’ a Torino e si recò spesso al loro convento e, quando morì, fu, per sua volontà, sepolta vestita proprio da Carmelitana scalza. Il Conte Filippo, invece, si legò fortemente ai Cappuccini e volle essere sepolto in un posto umile del Convento del Monte dei Cappuccini. Con il passare degli anni si perse memoria del punto esatto in cui fu sepolto fino al 1989, quando il suo scheletro fu portato alla luce da lavori di restauro effettuati in quello che al tempo della sua sepoltura era l’orto del Convento.

Beniamino, quindi, nel suo girovagare Alla ricerca della Felicita, domenica 2 ottobre potrà confrontarsi anche con una bellissima storia d’amore che diverrà, forse ma non si sa, preludio alla conclusione del suo viaggio.

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