Caccia con l’arco in Umbria: ok della Regione.

Grandi polemiche ha suscitato la decisione della Terza commissione consigliare della Regione Umbria che ha dato parere favorevole a che, per la prossima stagione venatoria sia possibile la caccia con l’arco nella caccia di selezione di ‘cervidi e bovidi’.

antelope rdA seguito di questa decisione presa su richiesta della Consulta faunistico-venatoria, molti messaggi di contrarietà sono giunti all’assessore  Fernanda Cecchini che, in varie interviste, ha ribadito come la caccia con l’arco sia  già permessa da una legge nazionale e, a livello europeo, sia consentita su tutte le specie.

Federcaccia, dal canto suo, ha ribadito come la caccia con l’arco sia ammessa fino dal 1968 e che. comunque, il cacciatore che decide di impegnarsi in questo tipo di caccia, ha raggiunto uno stato mentale per cui ricerca una sfida differente in cui sa di dover scoccare la freccia a breve distanza garantendo così la corrispondenza del capo assegnato. (fonte: il Messaggero.it)

Chi è contrario alla caccia teme, invece, che questo tipo di caccia possa procurare ferite inutili ad animali colpiti ma non uccisi che, proprio perché solo feriti, vaghino per i boschi in attesa di morire, magari dopo lunga agonia e molto dolore inutile.

Se si vuol scusare la caccia colle passeggiate, spec. alpine, che la caccia provoca e giovano alla salute, le passeggiate si possono fare egualmente anche senza fucile, e se si vuol scusarle come un mezzo di apprendere a colpire al segno, vi sono bersagli inanimati da tutte le parti, senza abbattere gli innocenti augellini e le timide lepri.

Carlo Dossi, Note azzurre, 1870/1907 (postumo 1912/64)

Gallo Roky rdCome sempre e per qualsiasi questione le polemiche tra chi la vede in maniera diversa non si affievoliranno nel giro di breve tempo però alcune considerazioni sul tema vengono spontanee:

  • Siamo sicuri che l’uomo si debba nutrire di carne? La dentatura umana non è fatta per strappare la carne e le nostre unghie non sono certamente artigli. Se l’uomo dovesse mangiare carne senza gli attrezzi di caccia che il suo ingegno gli ha fatto costruire morirebbe di fame. Ci sono vari grandi pensatori che assicurano che l’uomo è frugivoro e, d’altro canto, il frutto proibito era una mela mica un essere vivente da uccidere prima di cibarsene;
  • Da un certo punto di vista, la caccia con l’arco si può considerare più ‘naturale’  di quella con i fucili almeno le probabilità di fuga delle prede sono più alte ed il cacciatore deve sforzarsi un po’ di più sempre ammesso e non concesso che l’arco sia quello tradizionale e non un compound (che sono quelli usati, in realtà) che ha una potenza tale da poter essere paragonato ad un fucile;
  • Quando andiamo al supermercato e compriamo un pollo ci chiediamo da dove arrivi e, soprattutto, che vita abbia fatto? E’ più ‘colpevole’ chi va a caccia o chi acquista animali allevati in batterie intensive che sono strumenti di tortura, nutriti con assurdi mangimi, uccisi dopo una vita di dolore?
  • Chi di noi ucciderebbe per mangiare? Se la tua risposta è no perché deleghi ad altri ciò che tu non faresti mai?

Alla fine di tutti i ragionamenti occorre rassegnarsi al fatto che l’uomo mangia la carne e che, per nutrirsi di questo alimento deve necessariamente uccidere.

Non è possibile convincere qualcuno che la caccia non è uno sport soprattutto se questo qualcuno è convinto che l’uomo, essendo essere ‘ superiore’ ha il diritto di decretare la vita o la morte di qualche essere ritenuto ‘inferiore’ e se, nell’uccidere, trova ancora la soddisfazione troglodita del sentirsi appagato in un delirio di onnipotenza.

D’altro canto, l’uomo, nella sua ottusaggine, non si limita ad uccidere gli animali ma sta, pian piano, uccidendo anche il pianeta su cui poggia i piedi.

Se non si vuole uccidere per sopravvivere basta diventare vegetariani ma questo è un discorso che affronteremo più approfonditamente in un’altra sezione del Free Life Magazine.

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